I rincari interessano tutte le materie prime. In particolare l’alluminio che sta toccando valori record. Inoltre, entro la fine dell’anno l’energia registrerà un aumento del 40%. È tempo di puntare sulla fibra di carbonio: tempi di consegna certi, prezzi stabili e maggiore efficienza energetica.
La rincorsa dei prezzi delle materie prime non accenna a rallentare. L’ultima tegola sulle imprese arriva dall’alluminio che ha raggiunto, in questi giorni, il valore più alto da 10 anni, superando i 2.700 dollari a tonnellata. Il momento non sembra passeggero. La banca d’affari Goldam Sachs ha alzato le sue stime, a 12 mesi sul prezzo dell’alluminio, portandole a 3.200 dollari a tonnellata. Rialzi previsti anche per rame, nichel e zinco.
E non finisce qui. Il costo dell’energia elettrica dovrebbe aumentare del 40% entro la fine dell’anno. Le cause di questo shock rialzista sono il prezzo del gas, che continua aumentare a livello internazionale (contribuisce per il 40% alla produzione elettrica italiana) e il balzo del costo della CO2 prodotta (i permessi per emettere anidride carbonica, che le aziende si scambiano attraverso l’Emission trading system europeo).
Per l’industria meccanica e per l’intero comparto manifatturiero, queste sono notizie preoccupanti, in grado – potenzialmente – di rallentare, se non di porre a rischio, la ripresa in corso.
È giunto il tempo di risolvere le difficoltà, trasformandole in opportunità. Il composito è la scelta migliore, in grado di garantire alle aziende l’efficienza (minori consumi energetici), una maggiore produttività e una stabilità dei prezzi e delle forniture.
Fino a poco tempo fa il passaggio dall’alluminio alla fibra di carbonio era frenato dalla differenza dei costi. Ora la distanza si è ridotta. Non solo. L’intera filiera produttiva dei compositi si trova in Italia o in Europa.
Mai come oggi conviene innovare, puntando sui nuovi materiali, per tre motivi:
1) certezza delle forniture e prezzi stabili;
2) maggiore produttività e migliore efficienza degli impianti, dunque minori consumi energetici;
3) disponibilità di finanziamenti pubblici: Punto impresa digitale – Industria 4.0.
Loson, in questo processo epocale di cambiamento, è in prima fila nell’accompagnare le imprese nei percorsi innovativi. Abbiamo anni di esperienza e conoscenza qualificata con aziende di primaria importanza per supportare la sostituzione dell’alluminio nei punti nevralgici degli impianti.
Ripensare un impianto industriale chiede infatti capacità di analisi su come e dove intervenire, l’avvio di simulazioni accurate e, infine, la produzione del prodotto in composito, ad alta ingegnerizzazione.
Queste capacità sono gli architravi portanti della Loson. Abbiamo investito nell’innovazione, su risorse umane qualificate, su materiali efficienti. Una scommessa, la nostra, che ora è la scelta vincente per ogni impresa che non vuole perdere il treno della ripresa.